Presentazione Squadre 2021: Ag2r Citroën
Grandi cambiamenti in casa Ag2r Citroën in vista della stagione 2021. Oltre al nuovo sponsor, il noto marchio automobilistico, che si affianca a quello ormai storico di Ag2r La Mondiale, la formazione transalpina presenta diverse novità anche nell’organico. Nuove introduzioni che hanno il sapore di rivoluzione per la squadra francese, che nel corso del CicloMercato ha salutato uomini da gare a tappe come il proprio simbolo Romain Bardet, oltre a Pierre Latour, Alexandre Geniez e Alexis Vuillermoz, per sostituirli con corridori da classiche quali Greg van Avermaet, Lilian Calmejane e Bob Jungels, sebbene quest’ultimo in passato abbia anche dimostrato di poter fare classifica in un Grande Giro. Saranno dunque le corse di un giorno, oppure i successi parziali, quelle dove gli uomini diretti da Vincent Lavenu cercheranno maggiormente di mettersi in mostra, senza tuttavia rinunciare a cercare vittorie nelle grandi gare a tappe.
Gli uomini più attesi
Uno dei corridori più attesi è sicuramente il campione olimpico Greg van Avermaet. Il belga arriva da un 2020 certamente non esaltante, chiuso senza successi e con la mancata partecipazione al Giro delle Fiandre, il suo obiettivo principale, per colpa di una caduta alla Liegi. In questa nuova stagione con il nuovo team il 35enne non cambierà il proprio programma (almeno per quanto riguarda la prima parte dell’anno), continuando a puntare sulle classiche del pavé (sperando che si possano disputare tutte e nelle date originarie) e su quel sogno chiamato Fiandre, mentre nella seconda metà della stagione l’obiettivo potrebbe essere quello di partecipare ai Giochi Olimpici, dove è campione in carica nella prova in linea, sebbene il percorso di Tokyo appaia troppo duro per un corridore con le sue caratteristiche (ma d’altronde doveva esserlo anche Rio).
Al suo fianco nelle corse del Nord ci sarà certamente il connazionale Oliver Naesen, reduce anche lui da un’annata abbastanza deludente, soprattutto rispetto a quella precedente. Assieme a Van Avermaet il classe ’90 formerà con buona probabilità una coppia tra le più temibili nelle classiche, avendo la possibilità di fare gioco di squadra per mettere nel sacco gli avversari, tattica che spesso riesce in questo tipo di gare. Ne sa qualcosa Bob Jungels, che ha lasciato la Deceuninck-QuickStep (dove questo modo di correre spesso ha portato a ottimi risultati) per sbarcare in Francia e tentare di riscattarsi dopo un paio di stagioni opache. Grazie alla sua versatilità, il lussemburghese ha la capacità di essere protagonista sia sul pavé, dove rispetto ai due belgi potrebbe avere più un ruolo di battitore libero, sia nelle corse vallonate, nelle quali rivestirà i gradi di capitano anche in virtù del suo successo nella Liegi-Bastogne-Liegi 2018. Ma persino nei GT il 28enne avrà modo di dire la sua: buone le probabilità di vederlo al via del Tour de France, tanto come uomo da classifica, quanto come cacciatore di tappe.
Tornando alle classiche delle Ardenne, però, Jungels dovrà probabilmente condividere i gradi di capitano con il talentuoso Benoit Cosnefroy, autore di un 2020 nel quale ha mostrato una grande crescita e una buona continuità di risultati. Tre vittorie e diversi piazzamenti (il secondo posto alla Freccia Vallone e il terzo alla Freccia del Brabante su tutti) per il 25enne, che nel 2021 è atteso dal definitivo salto di qualità. Anche per l’ex campione del mondo U23, comunque, ci sono buone chances di essere al via della Grande Boucle, dove non stupirebbe vederlo battagliare per indossare la Maglia Gialla nelle prime giornate, dato il percorso mosso delle due frazioni inaugurali.
Sia per il GT di casa, sia per Giro d’Italia e Vuelta a España, non mancheranno i cacciatori di tappe a disposizione della squadra transalpina, che potrà fare affidamento su un Nans Peters che, dopo la vittoria nell’ottava frazione del Tour 2020 e qualche fuga alla Vuelta, si sta specializzando sempre più negli attacchi a lunga gittata che lo avevano già premiato nella Corsa Rosa lo scorso anno. Un ruolo che ha la capacità di ricoprire anche il neoarrivato Ben O’Connor, vincitore di una tappa all’ultimo Giro proprio grazie ad una fuga da lontano, che tuttavia potrebbe tentare anche di fare classifica visto le sue doti di scalatore, ben dimostrate sulle strade italiane di tre anni fa, con un promettente esordio che fu costretto a interrompere mentre lottava per un piazzamento nei dieci.
Per i successi parziali nelle gare a tappe, ma anche per le corse di un giorno, occhi puntati su Andrea Vendrame e Tony Gallopin, corridori dotati di un buono spunto veloce e reduci entrambi da un’annata senza vittorie, seppur diversa nello svolgimento. Se il veneto si è infatti messo in mostra in più di un’occasione, cogliendo tanti piazzamenti, così non è stato per il completo corridore francese, chiamato dunque al riscatto nel 2021. In cerca di rilancio è anche Lilian Calmejane, grintoso attaccante buono per tutti i terreni, che finora ha ottenuto risultati quasi esclusivamente nelle corse transalpine, ma che era esploso con un successo alla Vuelta a España al suo primo anno tra i grandi. Il 28enne ha lasciato dopo cinque anni la Total Direct Energie, la formazione con la quale è passato professionista, per cercare nuove sfide che possano permettergli di tornare ai livelli mostrati qualche stagione fa.
Tra i corridori più veloci, a Clement Venturini, autore di buone prestazioni durante tutto l’anno passato, si affiancherà il neoarrivato Marc Sarreu. Entrambi non sono riusciti ad alzare le braccia al cielo nella stagione appena conclusa, particolarmente sfortunata per l’ex Groupama-FDJ, ma hanno ambedue le carte in regola per lasciare il segno, soprattutto nel calendario nazionale, nonostante non abbiano a disposizione un treno che possa pilotarli in volata.
Le giovani promesse
Non si può certo dire che siano i giovani il fulcro del progetto dei francesi, che tuttavia possono sperare di pescare qualche jolly dagli under 25. Il più promettente è senza dubbio Clément Champoussin, che già nell’anno appena concluso ha fatto vedere di poter resistere a lungo in salita, anche in corse di primissima fascia. Per lui questo sarà il primo anno completo da professionista, in una squadra ormai sostanzialmente priva di uomini di riferimento per le corse più dure. Più responsabilità non necessariamente significherà più risultati, ma la direzione punta con decisione su di lui dopo averlo già lanciato nella mischia alla Vuelta, con discrete prestazioni. Non può essere un caso. Per i GT, comunque, il team potrà contare pure su Aurelien Paret-Peintre, che dovrebbe tornare al Giro dopo l’ottimo debutto di quest’anno, quando ha concluso la Corsa Rosa al sedicesimo posto. Il futuro sembra essere dalla sua parte.
In salita occhi puntati anche su Jaakko Hänninen, che ha già avuto modo di debuttare al Giro e in due classiche monumento. Il giovane finlandese proverà a crescere ancora in salita e magari a farsi notare in qualche fuga: difficile per ora chiedergli di più, ma bisogna dare tempo al tempo e già nelle categorie giovanili ha saputo sorprendere per affermarsi. Per le classiche, la squadra d’assalto belga potrà contare sul supporto del classe ’97 Stan Dewulf, arrivato dopo l’esperienza in Lotto Soudal in cui sicuramente ha potuto curare quest’aspetto. Meno aspettative per i debuttanti Anthony Jullien e Nicholas Prodhomme, che dovranno prima di tutto ambientarsi tra i professionisti prima di iniziare a pensare di mettersi in proprio alla ricerca di risultati.
La squadra
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